lunedì 27 agosto 2012

USCIRE DALLA CRISI

La crisi economica che attanaglia l'Europa e l'Italia sembra senza fine. I sacrifici imposti ai cittadini sono duri da accettare anche perchè spesso spiegarne le ragioni è sinceramente difficile. Parlare di globalizzazione, debito sovrano, spread etc come fattori della crisi al cittadino medio è un esercizio davvero arduo. Se si va a fondo delle questioni però si scopre che dietro a questi termini si celano spiegazioni molto più semplici e concrete. La crisi economica che viviamo è conseguenza di errori di valutazione, di scelte non fatte, di politiche dissennate, di scarsa visione e lungimiranza. Uscire da questo tunnel appare difficile ma può certamente essere anche una occasione per non ripetere gli stessi errori. Partiamo dall'Europa. Il progetto politico è stato ed è sicuramente alto ed esaltante ma fino ad oggi è rimasto solo sulla carta soprattutto a causa di una destra europea egoista e nazionalista che ha di fatto impedito una integrazione effettiva tra gli stati che cedendo una parte della loro sovranità a favore delle istituzioni europee desse più forza all'Europa stessa. Non solo moneta quindi ma pezzi di governance che permetta all'intero continente di progredire in modo comune. Solo cosi potremo competere con i nuovi grandi mercati emergenti. E l'Italia in questo contesto deve fare bene i suoi compiti per casa. Dopo le illusioni dei ristoranti pieni e del "stiamo meglio degli altri" del pifferaio Berlusconi e delle ampolle del Po padane il risveglio è stato traumatico. La cura Monti per mettere in sicurezza i conti è stata una mazzata. Il rallentamento dell'economia, la disoccupazione galoppante e nel contempo i sacrifici chiesti agli italiani sembrano aver messo al tappeto il paese. Serve una svolta che rimetta in moto l'economia e dia un pò  di respiro alla maggioranza dei cittadini che stanno soffrendo terribilmente la crisi. Un nuovo patto tra forze sociali ed economiche che dia
nuovo slancio al paese. Una classe politica finalmente all'altezza che sappia prendere decisioni magari impopolari ma necessarie. Che non si lasci influenzare da sondaggi o da interessi di parte che hanno impedito fino ad oggi di risolvere le magagne storiche dell'Italia. Che riduca il solco che si è ormai scavato tra politica e cittadini attraverso un agire sobrio e al sevizio del bene comune. Noi abbiamo la speranza che sarà un nuovo governo democratico e progressita a portarci fuori dalla crisi in Italia e in Europa. I prossimi mesi ed anni ci diranno se la speranza diventerà realtà.