sabato 20 dicembre 2014

domenica 7 dicembre 2014

AAA...CERCASI VISIONE URBANISTICA


Due incroci, due grossi problemi per Belvedere di Tezze. Il primo a Nord, tra la SS47 e via Brega e via Rossano. Chi ha la sventura di passarci quotidianamente sa di cosa parliamo, lunghe code al semaforo, mezzi pesanti che passano a brevissima distanza dalle case, pericolose soste sulla mezzeria per girare nei due sensi, inquinamento che non può che essere elevato. A poche centinaia di metri sorgono le scuole elementari, il patronato, il campo sportivo, luoghi frequentati dai nostri figli che sicuramente non respirano aria salutare. E la situazione non può che peggiorare visto la prossima apertura di esercizi commerciali che scaricheranno direttamente su quell'incrocio un ulteriore carico di vetture e di inquinamento. A Sud altra problematica, un incrocio pericolosissimo, già luogo di tragedie e lutti, un problema che aspetta una soluzione da anni. Una rotonda ferma ad un presunto progetto, responsabilità che si rimpallano tra comuni per le competenze da suddividersi. Intanto il problema resta, ed il traffico aumenta, soprattutto quello pesante. L'assenza di pianificazione urbanistica, un follia che si è perpetuata negli ultimi decenni. Zone industriali e insediamenti produttivi concessi senza prevedere opere viabilistiche adeguate. Campanilismi e screzi tra amministrazioni che rimandano ai vicini il problema. Impossibilità di prevedere nuove strade per i veti incrociati e la paura di perdere consenso. Sindrome nimby, quella che sposta più in là il problema. Serve una rivoluzione copernicana nella gestione di questi problemi. La visione urbanistica e viaria va concepita mettendosi ad una tavolo e mettendoci sopra tutti i fattori coinvolti, la sostenibilità, la convenienza, il beneficio collettivo. Basta con questo miopia che vede i problemi fermarsi ai confini del proprio comune. Il disordine urbanistico figlio di queste politiche non è più tollerabile.

Luca Mocellin

lunedì 1 dicembre 2014

RISULTATI PRIMARIE



Risultati elezioni primarie. Vince Alessandra Moretti. A Tezze sul Brenta i risultati: Moretti 26 voti Rubinato 22 Pipitone 3.

giovedì 16 ottobre 2014

ELEZIONI PROVINCIALI

Carissimi,

domenica 12 ottobre si sono svolte le elezioni provinciali e Achille Variati è stato proclamato il nuovo Presidente della provincia di Vicenza. Questo risultato è il frutto di un impegnativo lavoro di mediazione che in questi mesi abbiamo condotto insieme agli amministratori della nostra area, a cui va il mio ringraziamento. Questo lavoro ha prodotto un accordo a cui hanno partecipato quasi tutte le forze politiche della provincia. Variati diventa presidente con un ampio sostegno, infatti ben tredici consiglieri provinciali su sedici sono stati eletti nelle liste che lo sostenevano. E questo sostegno è fondamentale in vista di scadenze ravvicinate ed importanti: il Nuovo Statuto Provinciale, l'approvazione del primo bilancio non commissariale, la valutazione di operazioni significative di sinergia fra Enti, ecc..
Un'attenzione particolare è stata posta affinché tutte le aree geografiche della provincia fossero rappresentate nel nuovo Consiglio Provinciale, in modo da garantire un naturale collegamento fra Enti Locali e territorio, fra cittadini e amministratori.
L'elezione di Variati apre una nuova fase di politica provinciale, dopo quasi due decenni dominati da Forza Italia e Lega. Vediamo con piacere che i protagonisti di questo nuovo corso, oltre a Variati, sono anche importanti esponenti del nostro partito e della nostra area politica, chiamati a costituire il nuovo Consiglio Provinciale. Infatti hanno ottenuto un significativo consenso di voti: Chiara Luisetto, sindaco di Nove, che ha ottenuto il più alto numero di voti ponderati della provincia di Vicenza, Ennio Tosetto, consigliere del Comune di Vicenza, più votato nella lista Sud Ovest,  Martino Gasparella, Presidente del Consiglio di Valdagno,  Mauro Beraldin, ex consigliere provinciale,  Renzo Segato, sindaco di Quinto,  Mario Benvenuti, consigliere a Schio.
Nel rallegrarci con Achille Variati e con gli alleati auguriamo loro un buon lavoro, sapendo che le difficoltà non mancheranno, ma consapevoli che il disegno che è stato alla base di questa elezione è caratterizzato da una forte volontà di cambiamento.

Il vostro Segretario
Pietro Menegozzo

giovedì 9 ottobre 2014

Partecipiamo alla Riforma della Scuola

Pertecipiamo tutti alla grande campagna di ascolto promossa dal Governo per la riforma della Scuola,
Partendo dal basso. Vai sul link e partecipa alla consultazione.




mercoledì 24 settembre 2014

CHIUSURA TRIBUNALE Un ferita aperta

Condivido in toto la presa di posizione del direttivo PD bassanese sulla questione tribunale.

Luca Mocellin
segretario PD Tezze


LA CHIUSURA DEL TRIBUNALE DI BASSANO
Il Direttivo del PD di Bassano del Grappa prende atto con amarezza dell’inaccettabile decisione del Governo di non utilizzare la delega conferitagli dal Parlamento per salvare il Tribunale cittadino entro la data del 13 settembre 2014: il Tribunale di Bassano deve considerarsi cancellato dalla geografia giudiziaria della nostra Regione, nonostante la Corte d’Appello di Venezia, le relazioni tecniche del Ministero, la Regione, gli Enti Locali, le forze politiche e sociali, le categorie economiche, l’Ordine degli Avvocati, i cittadini, avessero evidenziato il grave peggioramento del sistema Giustizia determinato dalla chiusura del Tribunale stesso, con le negative ripercussioni sulle persone e sulle economie della zona.

Chiudere il Tribunale equivale infatti a sprecare denaro pubblico, negando di fatto la giustizia in un’area economicamente tra le più importanti d’Italia, di quasi tre milioni di abitanti, che comprende le province di Padova Treviso e Vicenza.
Prima di altre considerazioni sulla vicenda, occorre ricordare che la chiusura del nostro Tribunale inizia con la legge delega 148/2011, approvata dal Governo Berlusconi, che ha di fatto permesso di saltare i passaggi parlamentari: si tratta della delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari.

Uno dei risultati di quella legge è la chiusura dei Tribunali, poiché si propone di “ridurre gli uffici giudiziari di primo grado, ferma la necessità di garantire la permanenza del tribunale ordinario nei circondari di comuni capoluogo di provincia alla data del 30 giugno 2011”. PDL e Lega, pertanto, sono i primi responsabili della chiusura di diversi tribunali, tra cui il nostro.

Il Direttivo poi, boccia la scelta governativa in maniera ancora più ferma, anche per questioni di metodo: non si può non deplorare la decisione del Ministro di non accettare incontri e dialoghi con i soggetti interessati e di procedere alla chiusura del nostro Tribunale a prescindere da ogni osservazione ed opportunità, bocciando a priori le legittime aspirazioni del territorio, obbedendo alle esigenze di tagli lineari, che tutto sono fuorché una sana forma di governo delle varie realtà.

La chiusura del Tribunale riveste, se possibile, una maggiore gravità se si pensa che la sua salvezza era nel programma elettorale del PD, nelle ultime elezioni politiche.
Si richiede pertanto un incontro urgente ed indifferibile in loco con il Ministro del PD della Giustizia, e con il responsabile nazionale del settore Giustizia del Partito, per discutere apertamente della ferita che ci è stata inferta con l’acritica decisione della chiusura, e dell’insostenibilità dell’attuale situazione della Giustizia nel Vicentino (a causa delle inefficienze del Tribunale di Vicenza, dovute ad un accorpamento organizzato troppo repentinamente, ad un Tribunale già precedentemente sottodimensionato e sotto-strutturato), con le gravi conseguenze che ciò comporta: avvertendo fin d’ora sia l’uno che l’altro che un loro rifiuto ad un aperto, documentato confronto sul tema in brevi tempi, sarà percepito come una grave e netta chiusura rispetto alle legittime esigenze del territorio in relazione al sistema dei servizi e alle pressanti urgenze dei cittadini per una Giustizia efficiente.

Il Direttivo del PD ringrazia tutti coloro che si sono battuti per la sopravvivenza del Tribunale di Bassano Del Grappa, e per una migliore Giustizia nel nostro territorio, ed invita a continuare nella battaglia, che ritiene giusta e da percorrere fino in fondo tutti assieme, ma constata con amarezza, nel contempo, l’insufficienza delle istituzioni e delle forze politiche, economiche e sociali, a livello locale e regionale, per ottenere un adeguato ascolto delle istanze a livello nazionale, nonostante l’evidente impegno di tutti per portare a buon fine il risultato.

Approviamo tutte le iniziative messe in atto dall’Amministrazione Poletto nel promuovere la causa del Tribunale, coinvolgendo gli enti locali della zona, Castelfranco Veneto, Cittadella, Vicenza, Padova, Treviso, seme di future proficue auspicate collaborazioni, sia nel settore Giustizia, che in altri settori. Per noi rimane valida la proposta dell’istituzione dell’ottavo Tribunale del Veneto, il Tribunale della Pedemontana
Questo infatti riguarda un’Area a cui fa riferimento un vasto bacino d’utenza fra le Provincie di Vicenza, Padova e Treviso (appunto l’ “Area Pedemontana”). Sarebbero gli stessi Tribunali dei Capoluoghi appena citati che verrebbero alleggeriti di un numero consistente di procedimenti e che quindi vedrebbe migliorare il complesso della Giustizia Civile in Veneto, obiettivo che per noi rimane primario.

Si chiede la costituzione a livello del PD regionale di una commissione per i problemi della Giustizia, dato che come si può constatare giorno dopo giorno, anche al buon andamento della Giustizia è legata la scelta delle imprese non solo d’insediarsi, ma anche di restare nella nostra zona, e comunque perché, soprattutto con un’Amministrazione corretta e spedita della Giustizia, vengono rispettati i principi della democrazia sostanziale e formale, a difesa delle persone e delle realtà economiche e sociali a cui la politica deve tendere.

Bassano Del Grappa, settembre 2014
Il Direttivo del PD di Bassano Del Grappa

martedì 9 settembre 2014

Documento programmatico

DOCUMENTO DI INTENTI PER IL GOVERNO
SOVRA-COMUNALE DEL TERRITORIO
BASSANESE, MAROSTICENSE, DELLA VALLATA E DELL’ALTOPIANO

I Sindaci e gli Amministratori del Centro-Sinistra (o di Liste Civiche ad esso collegate) del Territorio del Bassanese, del Marosticense, della Vallata e dell’Altopiano partecipanti alla Tavola rotonda svoltasi all’interno della Festa Democratica 2014 a Pradipaldo nella serata di sabato 6 settembre 2014, concordano e si impegnano a promuovere le seguenti 5 linee programmatiche del governo sovra-comunale del Territorio, nell’ottica del superamento dei localismi che finora hanno rallentato le progettazioni di iniziative comuni:
1.      Riforma delle Provincie: favorire la modifica delle funzioni dell’Ente, trasformando lo stesso in un Organismo realmente “efficace”, evitando sovrapposizioni di livelli decisionali nel governo del Territorio e tutelando la rappresentanza delle diverse realtà;
2.      Turismo e Marketing Territoriale: dare al “turismo” la funzione di motore di sviluppo del Territorio, coordinando i progetti in modo sinergico fra Privato e Pubblico, allo scopo di rendere maggiormente fruibile il prodotto turistico ai visitatori della nostra Zona;
3.      Condivisione dei servizi offerti ai Cittadini: predisporre un percorso di analisi e concertazione per la condivisione in rete di alcuni servizi comunali, creando sinergie e economie di gestione fra le Amministrazioni Comunali, con l’obiettivo di renderli più adeguati alle esigenze del Cittadino;
4.      Procedure Amministrative: iniziare un percorso di omogeneizzazione della procedure amministrative (ad esempio, regolamenti e modulistiche) fra Comuni della Zona, per venire incontro alle esigenze dei Cittadini nel loro rapportarsi con le Amministrazioni Comunali;
5.      Programmazione Europea: impegno per la costituzione di un “Ufficio Europa” sovra-comunale per la ricerca e la partecipazione a Bandi di finanziamento Europei per i Comuni dell’Area, in grado di supportare le Amministrazioni nell’iter di attuazione dei progetti finanziati;

Pradipaldo di Marostica, 07/09/2014


Riccardo Poletto, Sindaco di Bassano del Grappa
Luca Ferrazzoli, Sindaco di Cismon del Grappa
Carlo Perli, Sindaco di Valstagna
Daniele Nervo, Sindaco di Solagna
Antonella Corradin, Sindaco di Lusiana
Fosco Cappellari, Sindaco di Enego
Giannina Scremin, Assessore al Sociale e alle Attività Produttive del Comune di Cassola
Michele Faggion Consigliere comunale di Nove

lunedì 25 agosto 2014

ELEZIONI PROVINCIALI, CAPIAMONE QUALCOSA

  1. Da che organi è costituita la nuova provincia?
Gli organi della provincia sono il presidente, il consiglio provinciale e l’assemblea dei sindaci. Il presidente ha il potere esecutivo, il Consiglio è l’organo di indirizzo e di controllo. L’assemblea ha poteri propositivi, consultivi e di controllo.
L’assemblea è costituita dai 121 sindaci dei comuni della provincia, mentre per presidente e Consiglio di 16 componenti ci sarà l’elezione il 28 Settembre, in un seggio unico, a Vicenza. Non esisterà la giunta, ma il presidente potrà scegliere un vicepresidente e assegnare deleghe.
Presidente e consiglieri provinciali non godono di alcuna indennità per questo incarico.
  1. Chi può votare?
Gli elettori sono circa 1600: i 121 sindaci della Provincia di Vicenza e tutti i consiglieri comunali. Gli assessori possono votare solo se sono anche consiglieri. Non hanno cioè diritto di voto gli assessori esterni.
  1. Chi può essere votato?
Può candidarsi alla presidenza uno dei 121 sindaci e, per questa volta, i consiglieri della passata amministrazione provinciale. Per candidarsi deve presentare il 15% delle firme dei 1600 elettori . Il presidente dura in carica quattro anni, ma decade dalla carica in caso di cessazione della carica di sindaco.
Possono candidarsi a consigliere provinciale tutti i sindaci e tutti i consiglieri comunali della provincia. Solo per questa volta anche i consiglieri provinciali decaduti due anni e mezzo fa. La candidatura deve essere sostenuta dal 5% degli aventi diritto al voto. Il Consiglio dura in carica due anni. I consiglieri decadono dalla carica in caso di cessazione della carica di consigliere comunale.
  1. Come si svolgono le elezioni provinciali?
Per candidarsi è necessario presentare una lista entro l’8 settembre.
Si vota solo nella giornata del 28 settembre in un seggio unico allestito a Vicenza. Si esprime una preferenza per il presidente e una per un consigliere.
Vengono eletti i candidati che prendono un numero maggiore di voti (ponderati) personali. Ciò significa che non è importante il voto di lista, ma il voto di preferenza.
  1. Come si determina il voto ponderato?
Il voto è ponderato per fasce, ciò significa che il voto di un consigliere di una determinata fascia “pesa” diversamente rispetto al voto di un consigliere di una fascia diversa.
Il criterio per la determinazione di questo peso è il seguente: si calcola il totale della popolazione di ciascuna delle fasce demografiche, poi si calcola il rapporto, in valore percentuale, fra la popolazione di ciascuna fascia e la popolazione dell’intera provincia.
Per esempio, in Provincia di Vicenza tutti i comuni sotto i 3.000 abitanti hanno una popolazione complessiva di 75.584 abitanti e rappresentano l’8,77% della popolazione totale della provincia (868.441 abitanti).
Si divide poi questo valore percentuale determinato per ciascuna fascia per il numero degli aventi diritto della medesima fascia (sindaci e consiglieri comunali), moltiplicato per mille.
Per tornare al nostro esempio, sindaci e consiglieri della fascia dei comuni sotto i 3.000 abitanti in Provincia di Vicenza sono 510. Dividendo la % della popolazione di questa fascia per questo dato e moltiplicando per mille, si ottiene 17, cioè il valore ponderato del voto di ciascuno dei 510 elettori di questa fascia.
Le schede di votazione avranno colori diversi a seconda della fascia di appartenenza.
Si riporta una tabella sintetica del voto ponderato in Provincia di Vicenza:
 
Fascia comuni /abitanti
Popolazione di ciascuna fascia
% popolazione di ciascuna fascia rispetto alla popolazione totale
Della provincia
Elettori
(sindaci e consiglieri comunali)
Valore del voto ponderato di ciascun elettore
DA 0 A 3.000
75.884
8,77%
510
17
Da 3.000 a 5.000
89.648
10,36%
299
35
Da 5.000 a 10.000
208.605
24,10%
355
68
Da 10.000 a 30.000
295.304
34,12%
331
103
Da 30.000 a 100.000
82.360
9,52%
50
190
Da 100.000 a 250.000
113.639
13,13%
33
398
Totale popolazione Provincia di Vicenza
868.441
100%
1.578
 
 
  1. Quali compiti svolgerà la nuova amministrazione provinciale?
Le funzioni della provincia sono le seguenti: pianificazione territoriale (tutela e valorizzazione dell’ambiente), pianificazione dei servizi di trasporto, costruzione e gestione delle strade provinciali, programmazione provinciale della rete scolastica, gestione dell’edilizia scolastica, promozione dell’inclusione e delle pari opportunità nell’ambito occupazionale, gestione delle gare d’appalto, dei contratti di servizio e di organizzazione dei concorsi e delle procedure selettive.
  1. Perché queste elezioni sono importanti?
Il prossimo presidente e il prossimo Consiglio avranno un compito veramente importante da portare avanti: il riordino delle funzioni, cioè dovranno, in accordo con la regione e con i comuni, individuare l’ambito territoriale ottimale dell’esercizio di ciascuna funzione e procedere al trasferimento delle competenze, delle risorse umane, finanziarie, strumentali ed organizzative connesse all’esercizio di queste funzioni.
Il prossimo presidente si metterà alla guida di una macchina con il compito di cambiarle l’assetto nella direzione di una semplificazione: basti pensare che ora gli interlocutori sono i 121 comuni, nei prossimi anni saranno una trentina di unioni tra comuni. La Legge Delrio impone questi grandi cambiamenti che giudichiamo assolutamente positivi, ma impegnativi.
Inutile dire come sia essenziale che il prossimo presidente debba necessariamente avere un’esperienza amministrativa di lungo corso per poter gestire questo lavoro di riorganizzazione. È importante anche che sia coadiuvato da consiglieri altrettanto esperti in grado di coordinarsi e collaborare.

venerdì 15 agosto 2014

RIFORME COSTITUZIONALI, BUONA LA PRIMA.

Una sintetica spiegazione delle riforme costituzionali ( senato ed altro) passate in prima lettura.
La mia valutazione è positiva sul merito dei contenuti e sul metodo. Finalmente si giunge ad un buon risultato dopo anni di parole al vento. Il referendum confermativo darà ai cittadini il potere di conferma  che sicuramente ci sarà.

Luca Mocellin 
segr PD Tezze


Quanti saranno i senatori? A Palazzo Madama siederanno in 100 in luogo dei 315 di oggi, così ripartiti: 74 consiglieri regionali, 21 sindaci, 5 personalità illustri nominate dal presidente della Repubblica. Saranno i Consigli regionali a scegliere i senatori, con metodo proporzionale, fra i propri componenti. Inoltre le regioni eleggeranno ciascuna un altro senatore scegliendolo tra i sindaci dei rispettivi territori, per un totale, quindi, di 21 primi cittadini che arriveranno a Palazzo Madama. La ripartizione dei seggi tra le varie Regioni avverrà "in proporzione alla loro popolazione" ma nessuna Regione potrà avere meno di due senatori. 
I senatori saranno eletti? Non saranno più eletti direttamente dai cittadini; si tratterà invece di una elezione di secondo grado che vedrà approdare in Senato sindaci e consiglieri regionali, il primo rinnovo del Senato li vedrà "eletti" tutti contemporaneamente, dopodiché la loro elezione sarà legata al rinnovo dei consigli regionali. Il sistema sarà proporzionale per evitare che chi ha la maggioranza nella regione si accaparri tutti i seggi a disposizione. Quale sarà lo stipendio dei senatori? I consiglieri regionali e i sindaci che verranno eletti al Senato non riceveranno nessuna indennità, il che dovrebbe portare allo Stato un risparmio di oltre 50 milioni di euro ogni anno. Con i risparmi che dovrebbero arrivare grazie all'unificazione degli uffici di Camera e Senato (e altro modifiche all'insegna dell'ottimizzazione, non meglio specificate) si dice che si potrebbe arrivare anche a mezzo miliardo di risparmi.
Quali sono i poteri del nuovo Senato? Palazzo Madama avrà molti meno poteri e verrà superato il bicameralismo: innanzitutto non potrà più votare la fiducia ai governi in carica, mentre la sua funzione principale sarà quella di "funzione di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica", che poi sarebbero regioni e comuni. Potere di voto vero e proprio invece il Senato lo conserverà solo riforme costituzionali, leggi costituzionali, leggi sui referendum popolari, leggi elettorali degli enti locali, diritto di famiglia, matrimonio e salute e ratifiche dei trattati internazionali.
Il ruolo consultivo del Senato. Il Senato avrà però la possibilità di esprimere proposte di modifica anche sulle leggi che esulano dalle sue competenze. Potrà esprimere, non dovrà, su richiesta di almeno un terzo dei suoi componenti e sarà costretto a farlo in tempi strettissimi: gli emendamenti vanno consegnati entro 30 giorni, la legge tornerà alla Camera che avrà 20 giorni di tempo per decidere se accogliere o meno i suggerimenti. Più complessa la situazione per quanto riguarda le leggi che riguardano i poteri delle regioni e degli enti locali, sui quali il Senato conserva maggiori poteri. In questo caso, per respingere le modifiche la Camera dovrà esprimersi con la maggioranza assoluta dei suoi componenti. Il Senato potrà votare anche la legge di bilancio, le proposte di modifica vanno consegnate entro 15 giorni e comunque l'ultima parola spetta alla Camera.
La corsia preferenziale governativa. Il potere del governo cambia radicalmente: le regole per emettere i decreti legge diventano più rigide, dovranno "recare misure di immediata applicazione e di contenuto specifico, omogeneo e corrispondente al titolo". I provvedimenti governativi ritenuti essenziali, in compenso, dovranno essere votati dalla Camera entro il termine tassativo di 60 giorni, passati i quali il provvedimento sarà posto in votazione senza modifiche, articolo per articolo e con votazione finale.
La riforma del Titolo V. Con la modifica del Titolo V della Costituzione viene rovesciato il sistema per distinguere le competenze dello Stato da quelle delle regioni. Sarà lo Stato a delimitare la sua competenza esclusiva (politica estera, immigrazione, rapporti con la chiesa, difesa, moneta, burocrazia, ordine pubblico, ecc.).
Esame preventivo di costituzionalità. Aumentano anche i poteri della Corte Costituzionale, che potrà intervenire, sempre su richiesta, con un giudizio preventivo sulle leggi che regolano elezioni di Camera e Senato. La Consulta dovrà pronunciarsi entro un mese, mentre la richiesta va fatta da almeno un terzo dei componenti della Camera. In questo modo si eviterà di avere una legge elettorale per anni e anni salvo poi scoprire che si tratta di una legge incostituzionale.
L'elezione del presidente della Repubblica. Non sono più previsti i delegati regionali e si modifica il quorum. Nei primi quattro scrutini è necessario il quorum dei due terzi, dal quinti all'ottavo dei tre quinti, mentre dopo l'ottavo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta.

sabato 26 luglio 2014

COMUNICATO STAMPA

Il tema profughi e flussi migratori è talmente delicato e di difficile gestione che andrebbero bandite tutte le strumentalizzazioni, le facili demagogie, le esternazioni estemporanee nelle quali il primo cittadino di Tezze sul Brenta, Valerio Lago è assoluto protagonista nella stampa locale. Il Governo italiano sta compiendo uno sforzo immane per impedire che il Mediterraneo continui a inghiottire i corpi di disperati, spesso bambini, che partono da paesi in guerra alla ricerca di salvezza e  faticosamente sta pressando l’Europa affinché si faccia carico del problema. In attesa di soluzioni però non si può girare la testa dall’altra parte per non vedere l’emergenza, che diventa meno pressante se affrontata condividendone gli oneri e le responsabilità. Fare dell’accoglienza di poche unità di persone, temporaneamente, in attesa di una sistemazione definitiva che spesso è fuori dall’Italia, una questione meramente economica è la mistificazione della realtà. Tantomeno un problema di ordine pubblico. Il sindaco Lago afferma che per dare qualcosa ai profughi lo dovrebbe togliere ai cittadini di Tezze. Falso, il costo sarebbe a carico dello Stato. Purtroppo ai cittadini di Tezze viene già tolto troppo visto il livello di tassazione locale imposta da questa amministrazione. Il comune di Tezze non avrebbe i mezzi economici per aiutare i propri cittadini in difficoltà e quindi ancor meno 3-4 profughi. Falso. L’amministrazione Lago in questi anni ha fatto lievitare le spese correnti per far funzionare la macchina comunale di centinaia di migliaia di euro, con un gestione a dir poco discutibile dei soldi dei cittadini, inoltre ha messo in campo un piano di opere pubbliche da milioni di euro con la quale ha alimentato la propaganda nell’ultima campagna elettorale. Opere tra l’altro sproporzionate rispetto alle reali esigenze che sarebbero ad esempio una maggiore attenzione al sociale ed all’aiuto di quelle persone che a detta del sindaco bussano tutti i giorni alla sua porta. La realtà purtroppo è che ancora una volta emerge nelle esternazioni e nelle azioni del primo cittadino di Tezze, la sua matrice ideologica leghista, buona per far il pieno di voti alimentando le insicurezze dei cittadini. Usare i crocefissi o le radici cristiane a fini elettorali per poi dimenticarne i valori di solidarietà e tolleranza è quanto meno meschino. Tezze sul Brenta è una comunità solidale e generosa e le esternazioni del sindaco non la rappresentano e non ci rappresentano.


Luca Mocellin

segretario Partito Democratico Tezze sul Brenta

lunedì 14 luglio 2014

APPELLO PRO TRIBUNALE DI BASSANO

Ordine del Giorno sul Tribunale della Pedemontana

Il presente Ordine del Giorno ha il fine di richiamare l'attenzione sulla situazione della Giustizia in Veneto e, in particolare, della giustizia dell'Area cosiddetta "della Pedemontana".

Tutti noi conosciamo i gravi danni che si sono venuti a creare nel nostro territorio con la chiusura del Tribunale di Bassano e il suo accorpamento con quello di Vicenza.
La nostra proposta, in concerto con l'ordine degli avvocati di Bassano, le associazioni di categoria, le amministrazioni locali e i nostri rappresentanti a Roma (nelle persone dei Senatori Giorgio Santini e Rosanna Filippin), è quella di riaprire il Tribunale di Bassano facendolo diventare l'ottavo Tribunale del Venetoampliando così il bacino di utenza come la legge sulla riforma della geografia giudiziaria prevede.

In particolare sono numerosi i vantaggi e i benefici che si creerebbero dalla costituzione del Tribunale della Pedemontana:
1.     Consapevoli della rilevanza e del ruolo della Giustizia, in particolare quella Civile, nel sistema economico di un paese e di una regione altamente produttiva come quella del Veneto, è necessario prendere atto di come la chiusura del Tribunale di Bassano e il successivo accorpamento con quello di Vicenza (accorpamento organizzato fra l'altro in modo repentino e non graduale) abbia generato un allungamento considerevole dei tempi nei procedimenti civili presso il Tribunale di Vicenza (già prima sottodimensionato e sotto-strutturato prima dell’accorpamento) che si sono tradotti in ingenti danni economici e sociali per le famiglie e le imprese, non solo del Bassanese, ma di tutta la Provincia di Vicenza (nella fattispecie i tempi delle cause civili erano inferiori di tre volte rispetto alla media nazionale e meno della metà della media veneta);
2.     è dimostrato da numerose ricerche economiche che gli investitori e le imprese (soprattutto quelle multinazionali) prendono decisioni di investimento e di insediamento dei loro siti produttivi anche in ragione dell’efficienza, efficacia e rapidità della Giustizia Civile: vien da se che, se fosse costituito l’ottavo Tribunale del Veneto dell’Area Pedemontana, a giovarne dal punto di vista economico non sarebbe solamente un’Area a cui fa riferimento un bacino d’utenza di 500.000 persone fra le Provincie di Vicenza, Padova e Treviso (appunto l’ “Area Pedemontana”), ma sarebbero gli stessi Tribunali dei Capoluoghi appena citati che verrebbero alleggeriti di un numero consistente di procedimenti e che quindi vedrebbe migliorare il complesso della Giustizia Civile in Veneto;
3.     L’obiettivo dichiarato di ridurre le spese dello Stato e della Giustizia (“spending review”) nella specifica fattispecie con la chiusura del Tribunale di Bassano si è tradotto invece, già a pochi mesi di distanza dalla chiusura di quest’ultimo, nella creazione di nuovi costi e sprechi, non solo dovuti al mancato utilizzo e sfruttamento economico dell’immobile destinato a divenire la nuova Sede del Tribunale di Bassano (costato alla collettività 12 mln di euro), ma soprattutto dovuti all’inefficienza del Tribunale di Vicenza e ai suoi plurimi problemi strutturali e di dimensionamento che presenta: chiudere il Tribunale di Vicenza significa pertanto sprecare denaro pubblico;
4.     Sono dati ormai accertati, quelli relativi all'arrivo di denaro sporco, prodotto da attività mafiose, anche nelle nostre regioni. La zona Pedemontana non è esente, anzi trova ampie possibilità di riciclaggio di introiti illeciti, dovuti all'attività della criminalità organizzata, che si sta infiltrando pericolosamente anche qua. Riteniamo pertanto che una Giustizia efficiente sia il presupposto indispensabile per contrastare fin d'ora le gravi conseguenze di azioni criminali sempre più spregiudicate, e che la presenza di un Tribunale della Pedemontana vada nella direzione giusta.


Per tutti questi motivi, facciamo appello a tutte le Forze Politiche del territorio, all’Ordine degli Avvocati, alle associazioni di categoria, oltre che alle amministrazioni locali, provinciali e regionali, di sottoscrivere e sostenere quest’ordine del Giorno affinché il Ministro di Grazie e Giustizia Andrea Orlando prende favorevolmente la decisione di riaprire il Tribunale di Bassano e costituire il Tribunale della Pedemontana.

Partito Democratico bassanese e marosticense

sabato 5 luglio 2014

Assemblea pubblica su "Tribunale della Pedemontana".


Cari iscritti e simpatizzanti vi invito a partecipare all'incontro "Tribunale della Pedemontana" che si terrà venerdì 11 luglio 2014 alle ore 20.45 presso il Centro Diurno di S. Giuseppe di Cassola (via Raffaello Sanzio, 16).

Su iniziativa del Partito Democratico della zona del Bassanese e del Marosticense, questo incontro ha il fine di discutere la situazione della giustizia in Veneto e, in particolare, della giustizia dell'area cosiddetta "della Pedemontana".
Tutti noi sappiamo i grandi disagi che si sono venuti a creare nel nostro territorio con la chiusura del Tribunale di Bassano e il suo accorpamento con quello di Vicenza.
La nostra proposta, in concerto con l'ordine degli avvocati di Bassano, le associazioni di categoria, le amministrazioni locali e i nostri rappresentanti a Roma (nelle persone dei Senatori Giorgio Santini e Rosanna Filippin), è quella di riaprire il Tribunale di Bassano facendolo diventare l'ottavo Tribunale del Veneto, ampliando così il bacino di utenza come la legge sulla riforma della geografia giudiziaria prevede.

Luca Mocellin
segretario PD Tezze


sabato 21 giugno 2014

Tesseramento 2014



Cari amici, iscriversi al Partito Democratico oggi vuol dire entrare a far parte della forza politica che sta provando a cambiare questo Paese. Vuol dire fare una scelta di campo tra chi attraverso l'assunzione di responsabilità vuole trascinare fuori dalla palude l'Italia e chi vuole il "tanto peggio, tanto meglio" attraverso posizioni estremiste e demagogiche. Vuol dire anche a Tezze sul Brenta provare ad offrire una alternativa di sinistra riformista, moderna e innovatrice, al lungo dominio del centrodestra e della Lega. Aiutaci a rendere più forte e più credibile il PD attraverso il tuo impegno diretto che inizia aderendo e tesserandosi.

Se ci stai contattaci

3407301163
circolopdtezze@libero.it
luca.mocellin@libero.it

Luca Mocellin
segretario PD Tezze sul Brenta


lunedì 2 giugno 2014

Riunione di circolo

Giovedi 5/6/14 presso saletta Pasinato ( sopra sede alpini) a Belvedere ore 20:30 è convocato il circolo PD di Tezze sul Brenta per l'analisi voto del 25 Maggio e tesseramento 2014. L'incontro è aperto a iscritti e simpatizzanti.

Il segretario
Luca Mocellin

giovedì 29 maggio 2014

ELEZIONI 25 MAGGIO analisi e riflessioni

Domenica 25 Maggio si sono svolte le elezioni europee ed amministrative che mi hanno riservato sentimenti molto contrastanti nell'analisi del giorno dopo. Il Partito Democratico ha ottenuto a livello nazionale un risultato che definire straordinario è poco, raggiungendo il 40% che lo pone ora in una posizione da assoluto protagonista nel Parlamento europeo e quindi in grado finalmente di incidere su quella svolta che tutti si attendono in Europa. Certamente Matteo Renzi, il nostro presidente del consiglio nonchè leader del partito ha avuto un impatto fortissimo e positivo nell'elettorato che ha premiato il PD praticamente su tutto il territorio nazionale. Vince una visione critica ma positiva e propositiva sull'Europa incarnata dai democratici, sulla visione catastrofista e euroscettica delle opposizioni a partire da Grillo che ha volutamente alzato i toni della campagna elettorale finendone poi fortemente punito rispetto alle aspettative. A Tezze sul Brenta sulla scia del trend nazionale raggiungiamo un risultato storico del 24% ottenendo 1737 voti che però non ci consentono di ottenere il primo posto come in quasi tutti i comuni vicentini. La Lega Nord ottiene un ottimo risultato rispetto ad un anno fa attestandosi al 29,6% , una affermazione che ha pesato anche nel voto amministrativo. La lista dell'amministrazione uscente prevale con oltre il 50% superando di 18 punti la compagine di Rita Innocentin alla quale tutti noi abbiamo fornito supporto ed aiuto. A Tezze sul Brenta prevale ancora una volta l'asse Lega e centrodestra condito anche da interessanti travasi di voti di 5stelle che dimezzano i consensi rispetto alle europee dimostrando nei numeri quale sia l'origine del loro elettorato recente. La delusione è certamente molta. La proposta offerta ai cittadini di Tezze sul Brenta era chiara. Un sindaco nuovo, fuori dagli schemi politici tradizionali e perdipiù donna energica e preparata. Una lista fortemente civica, fresca e giovane con elementi di esperienza a supportarli. Un programma pragmatico ma con una visione aperta al futuro della comunità. Nessuna promessa roboante ma chiari impegni a breve e lungo termine. La maggioranza dei cittadini ha scelto la conservazione. I riconfermati amministratori rappresentano lo status quo che guarda all'indietro, anche anagraficamente parlando. La tecnica di creare false paure e timori per il nuovo ha avuto ancora effetto. La campagna elettorale è stata infarcita ad arte di ideologia e demagogia. Il risultato elettorale va sempre rispettato comunque. Il lavoro che ci attende è come sempre tanto. Una opposizione leale ma decisa e ferma e la proposta costante e determinata dei nostri ideali e progetti. Prima o poi anche a Tezze si cambierà verso, come in gran parte del Paese si sta cominciando a fare.

Luca Mocellin

segretario PD Tezze sul Brenta

giovedì 1 maggio 2014

IL LAVORO al centro dell'agenda politica

Buon Primo Maggio a tutti.  Il lavoro,  come recita l'articolo della Costituzione sotto citato dovrebbe essere un diritto per i cittadini ma come spesso è accaduto durante le crisi economiche che si sono succedute in questi decenni si è rivelato per molti, soprattutto per i giovani, un miraggio.  Serve uno sforzo comune, a partire dalla politica, italiana ed europea, che sappia mettere in campo le riforme strutturali che favoriscano le condizioni per uno sviluppo economico moderno e duraturo. 
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Vi segnaliamo sul tema lavoro due belle iniziative del PD di zona. 




lunedì 21 aprile 2014

L'Europa politica interna: il vero cambiamento passa da Bruxelles!

Sta ai partiti nazionali mediare e comunicare l'Europa concreta, il suo impatto positivo sulla nostra vita di tutti i giorni: tante decisioni prese dal Parlamento Europeo hanno cambiato, in meglio, il nostro quotidiano. Il primo passo per “europeizzare” davvero le prossime elezioni europee poggia su una svolta culturale nella relazione tra l'Europa e l'Italia: l'Europa è politica interna. Lo è già oggi, perché le normative europee sono all'origine dell'60% della legislazione nazionale (attuazione di direttive, regolamenti immediatamente applicabili) e perché  hanno migliorato la nostra vita quotidiana in moltissimi aspetti, anche se non sempre ce ne accorgiamo.
Facciamo esempi concreti!
- diritti dei viaggiatori: il rimborso in caso di ritardi o cancellazione è ormai facile da ottenere e sicuro e deriva direttamente dal diritto europeo.
- le telecomunicazioni: i costi di roaming internazionale quando viaggiamo in Europa sono bassi e saranno progressivamente aboliti dal 2015,
- i diritti dei consumatori: i diritto di recesso per gli acquisti online e l'ampia protezione offerta a tutti i consumatori europei sono uniformi, con meno rischi di "fregature".
- la libertà di movimento fra Paesi europei: un principio fondamentale e concretissimo nell’Unione di oggi, a vantaggio dei cittadini - ci aiuta infatti non solo quando viaggiamo in Europa (senza passaporti o lunghe code alle frontiere), ma anche quando compriamo beni e prodotti (senza tasse alla dogana, ci costano meno!).
- sicurezza dei prodotti: è grazie all’Europa se il nostro cibo è più sano di quello che si mangia negli Stati Uniti e se possiamo permetterci di non importare carne agli ormoni e di non coltivare OGM in modo incontrollato.
- salute: l'assicurazione sanitaria nazionale è riconosciuta e operante in tutti gli Stati dell'Unione, grazie alla tessera europea di assicurazione malattia, che dà diritto all'assistenza sanitaria statale, anche in vacanza, negli Stati europei.
- ricerca e università: l’Europa aiuta i nostri ricercatori e le nostre Università, finanzia ricerche e studi che assicurano un continuo progresso scientifico e che, da soli, gli Stati nazionali non sarebbero in grado di portare avanti.
- giovani: l’Erasmus è l'esempio più concreto delle opportunità che l'Europa offre a tante ragazze e ragazzi per ampliare la propria formazione e capacità professionale,
- risorse per il territorio: l’Europa fa dell'aiuto alle regioni più svantaggiate una priorità assoluta. Attraverso le risorse destinate alle regioni si rendono possibili infrastrutture, strade, aperture di nuove imprese, formazione professionale, recupero di aree e quartieri svantaggiati. .
- imprese: basta con i ritardi nei pagamenti. Dal 2013 le amministrazioni pubbliche sono obbligate a pagare le imprese entro 30 giorni dalla fatturazione delle prestazioni: se ciò oggi non avviene in Italia è solo per un'inadempienza del nostro Paese.
- tutela delle donne: la protezione data in uno Stato membro viene riconosciuta e applicata anche in un altro Paese europeo, questo è particolarmente incisivo nei casi di stalking e nei casi di reati di violenza sulle donne.

- la bolletta energetica: i consumatori italiani oggi pagano molto meno il costo dell'energia grazie alle riforme e alla trasparenza introdotta dall'Europa.

fonte: PD circolo di Bruxelles

venerdì 18 aprile 2014

sabato 29 marzo 2014

Vicenda profughi

La vicenda dei profughi che imperversa sui giornali locali mi sembra veramente l'emblema della debolezza e la scarsa caratura della politica e dei suoi protagonisti attuali. Uno Stato centrale incapace di gestire le emergenze e pronto a scaricare sugli enti locali il peso delle proprie inefficienze. Una Europa latitante sul tema dell'immigrazione quando invece dovrebbe esserne protagonista. Una legge come la Bossi-Fini inefficace e balorda come i due protagonisti che le danno il nome. Le plateali iniziative di piccoli ras di paese come il pseudo sindaco di Tezze sul Brenta che chiama i carabinieri per far evacuare dei disperati che si stanno rifocillando dopo una lunga odissea attraverso mezza Africa alla ricerca di una speranza di vita, manco fossero una cellula di Al Qaeda. La sequela di dichiarazioni dei politici locali ben attenti a soddisfare gli appetiti elettorali. E sullo sfondo, ci sono sempre loro, i più deboli, gli ultimi ai quali la prima pagina sui giornali interessa poco.


Luca Mocellin

Segretario PD
Tezze sul Brenta