Lunedi sera in consiglio comunale a Tezze sul Brenta la
maggioranza leghista ha presentato e votato l’ennesima mozione spot sul tema
profughi, strumentale e demagogica. Un attacco al governo italiano sulla
gestione dell’emergenza sbarchi che stride con la realtà che ci vede invece
finalmente protagonisti nella nuova politica europea della condivisione
dell’accoglienza dopo un lungo periodo nel quale l’Italia ha svolto in
solitudine un immane sforzo umanitario.
Una mozione che sintetizza quello che da mesi il sindaco Valerio Lago
predica e promuove ossia chiusura, indisponibilità, rifiuto. Una mozione che
contiene anche un’aberrante volontà di costituire il Comune parte civile nel
caso di “…microcriminalità, malattie,
violenza..” connesse alla presenza di eventuali profughi legittimando cosi
l’idea che esiste una correlazione diretta tra le due cose. La presentazione di
questa mozione avviene guarda caso a ridosso dell’arrivo nel territorio
comunale di una coppia di nigeriani, cristiani, fuggiti da fame e persecuzioni
, lei incinta di 7 mesi, ospiti in un appartamento di privati tramite una
cooperativa di Marostica. Come si può leggere da un articolo apparso su un
quotidiano locale l’episodio ha scatenato le ire del primo cittadino che dopo
il ripetuto invio di tecnici comunali ad ispezionare le abitazioni anche dei
proprietari ha minacciato come si legge nell’articolo “…di mandare 50 persone a
protestare davanti casa…farò di tutto per mandarli via..”. Riteniamo che certi
comportamenti siano incompatibili con il ruolo istituzionale di un sindaco che
al netto delle diverse posizioni sul tema immigrazione non può gettare benzina
sul fuoco dello scontro sociale, tanto più che siamo di fronte ad una futura
mamma che ha attraversato l’inferno per fuggire dal terrore e dalla miseria e
che si trova a Tezze autorizzata dal Prefetto. Episodi di intolleranza come
quelli successi a Recoaro con l’incendio doloso non devono ripetersi .
L’emergenza profughi è diventata ormai strutturale ed è venuto il momento che
ognuno si tolga la propria maglietta di ultras e collabori per una soluzione
che coniughi solidarietà, rigore e trasparenza consci che il fenomeno è
destinato a durare anni. Sull’episodio sopracitato e sul comportamento
censurabile del primo cittadino di Tezze sul Brenta chiederemo si dia seguito
ad una interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno.
Luca Mocellin
Segretario PD Tezze sul Brenta.