martedì 29 maggio 2012
martedì 22 maggio 2012
1992-2012 RIFLESSIONI
In questi giorni si ricorda il ventennale dalle stragi del
1992 quando due eroi di Stato, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino furono
barbaramente assassinati dalla mafia con due attentati eclatanti per la
violenza e la potenza esplosiva messa in campo. Ed in questi giorni la tragica
esplosione di Brindisi che ha strappato Melissa all’abbraccio dei suoi genitori
ci ha fatto rivivere quelle ore di angoscia e sgomento. Erano anni terribili
quelli, con la mafia che sfidava a viso aperto lo Stato, la crisi economica con
la svalutazione della lira e i partiti travolti dagli scandali della
corruzione. Vent’anni sono passati ma l’Italia di oggi non sembra molto diversa
da allora. La criminalità organizzata ha abbandonato si la lupara ma si è infilata nei consigli di amministrazione
del Nord ( solo qualche leghista falso-ingenuo continua a negarlo) e continua a
tessere le sue tele di malaffare condizionando gli appalti e le attività
produttive, arricchendosi con i rifiuti, la droga, l’immigrazione
clandestina. La nuova crisi economica è
addirittura peggiore di quella di vent’anni fa. La debolezza politica
dell’Europa, la disoccupazione galoppante, i costi energetici in aumento
rendono più che mai drammatico l’oggi e incerto il domani. Ed il sistema
politico della cosiddetta seconda repubblica sta vivendo una crisi di
credibilità che sembra simile a quello del ’92 quando tanti partiti furono
spazzati via dalla inchieste. Astensionismo in aumento, antipolitica dilagante
e populismi più o meno grandi che se ne nutrono. La politica ha forse l’ultima
chance per non ammainare bandiera bianca, deve rinnovarsi nel segno dell’etica
vera, della sobrietà, della concretezza, del mettersi a servizio. E l’invito va
soprattutto al nostro partito che nel terremoto politico odierno è rimasto
forse l’unico punto fermo, purché si faccia carico di ricostruire un paese che persi vent’anni di tempo, diventi finalmente “normale”.
Luca Mocellin
sabato 12 maggio 2012
Tesseramento 2012
Cari amici
In questi tempi di crisi economica l’opinione pubblica
chiede alla politica delle risposte, delle prospettive, una direzione per il
futuro. E soprattutto chiede alla classe dirigente sobrietà, concretezza e
senso delle istituzioni. L’antipolitica che sta crescendo nel nostro paese è in
parte giustificabile da alcuni comportamenti censurabili di personaggi pubblici
ma non può e non deve essere la ricetta per risolvere i problemi. La politica è
necessaria perché solo attraverso essa tutta la società civile può concorrere,
attraverso le regole rappresentative garantite dalla nostra costituzione, alla
gestione del bene comune e alle scelte che riguardano tutti. In assenza di essa
possono emergere derive pericolose di tipo populistico se non addirittura
autoritarie.
Ma come si fa per migliorare questa politica nel
concreto? Semplicemente partecipandovi in prima persona e mettendosi a
disposizione per il bene comune contribuendovi con le proprie capacità e
competenze. Il nostro partito ha nel proprio stesso nome l’essenza di questo
spirito. “Democratico” perché aperto al contributo di tutti. Il nostro partito
che faticosamente si sta costruendo una identità forte ha nel suo stesso
statuto alcuni punti fondamentali che vanno in questa direzione: le primarie
per eleggere i candidati, la parità di
genere, un codice etico. E una rete di circoli in tutta Italia che contribuisce
alla sua crescita sul territorio. Anche a Tezze sul Brenta il nostro circolo, che ormai ha
compiuto i quattro anni di vita attraverso il lavoro faticoso e del tutto
gratuito dei suoi componenti, sta portando avanti iniziative ed una dura
opposizione allo strapotere leghista sia in consiglio comunale che nel
territorio. Abbiamo bisogno però di aumentare le nostre energie e perciò vi chiediamo
di farvi avanti se volete dare una mano mettendo a disposizione le vostre
competenze e un po’ del vostro tempo. Vogliamo contribuire dal basso a
migliorare la politica e questo paese rendendo forte e migliore il nostro
partito. Vogliamo partecipare alla creazione del programma e alla scelta dei
candidati, vogliamo aver voce in capitolo sulla gestione economica. Lo potremo
fare se saremo forti per poter incalzare i nostri dirigenti con le nostre
proposte. Vogliamo un partito che ascolti la sua base e non cali dall’alto
tutte le decisioni.
Partecipiamo con il
Partito Democratico al cambiamento dell’Italia.
Il coordinatore
Daniele Cuccarollo
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