venerdì 23 gennaio 2015

MEDICINA DI GRUPPO La posizione del PD

MEDICINA DI GRUPPO INTEGRATA

Il Pd della zona di Bassano Marostica Valbrenta ha organizzato una serata in Sala Tolio a Bassano (12 gennaio 2015) per fare il punto della situazione su questo importante argomento, con particolare attenzione al nostro territorio (partecipazione di Stefano Fracasso Consigliere regionale, Antonio Compostella, DG dell’ASL 3, Giampietro Piazza Presidente Regionale dello SMI – Sindacato Medici Italiani), Dario Petri, Presidente del CASA (Coordinamento delle Associazioni di volontariato in ambito SAlute), Riccardo Poletto, Sindaco di Bassano Del Grappa, e di Giovanni Reginato (Segretario del PD di Bassano) come moderatore della serata.
Uno degli scopi dell’incontro è stata l’informazione: anzitutto noi vogliamo contribuire a fornire una adeguata conoscenza della situazione. Il buon esito del progetto della Medicina di Gruppo Integrata passa attraverso una corretta informazione, e se non c’è chiarezza nell’utilizzo, è destinata a fallimento o perlomeno a malintesi.
Vista la buona riuscita della serata, con grande afflusso di pubblico, ottima qualità dei relatori, vivo interesse dei partecipanti, riteniamo utile mantenere viva l’attenzione del nostro partito su questo argomento.
PREMESSA
La sanità impegna il bilancio regionale per il 65 – 70 % delle risorse: nel 2014 sono stati spesi dalla Regione 8,8 miliardi di euro. Questo enorme sforzo ha dato e darà buoni risultati, visto l’eccellente qualità dei servizi sanitari erogati dagli operatori impegnati nei vari settori; il Piano Socio Sanitario prevede una dotazione di 3 posti letto per 1.000 abitanti: in netto calo rispetto al passato. Abbiamo infatti assistito ad un taglio di posti letto ospedalieri, a volte di reparti, e pure di ospedali. Infatti negli ultimi anni il baricentro dell’assistenza socio sanitaria si è spostato dall’ospedale al territorio, e su questo concentriamo la nostra attenzione. Per questo abbiamo organizzato l’incontro, ossia per cercare di rendere nota l’importanza per la nostra realtà, dell’avvio di un’iniziativa di tale genere, che non esitiamo a definire una PICCOLA RIVOLUZIONE DELLA MEDICINA DI BASE, anche perché dovrebbe garantire la continuità assistenziale.
Ma questo è il risultato di un percorso che inizia molti anni fa, per arrivare alla situazione vigente.
Allo stato attuale l’ORGANIZZAZIONE DEI MEDICI DI BASE prevede:
-          Il medico solo                                                               il medico lavora nel proprio
-          I medici in associazione                                                          ambulatorio, senza
-          I medici in rete                                                                             contatti strutturali con i colleghi

-          La medicina di gruppo                                               collaborazione
-          La medicina di gruppo integrata/UTAP                              fra medici
In questi ultimi due casi, esiste una sede di gruppo, a volte sede di attività principale dei medici; a volte il medico ha una sede principale in altra sede.
Le UTAP sono le Unità Territoriali di Assistenza Primaria, e sono state previste come sperimentali nell’ACN (accordo collettivo nazionale del 2005), e nell’ACR (accordo regionale). La Medicina di Gruppo integrata (analoghe delle UCCP – unità complesse di cure primarie) è prevista negli accordi collettivi nazionali, nella Legge Balduzzi del 2012 e nel Patto per la salute del 2014.
Il  2011 è l’anno che in Veneto segna il passaggio fra l’era delle UTAP (erano previste 2 UTAP per ogni ULSS, ma purtroppo non in tutte furono realizzate) e l’avvio del percorso che dovrebbe portare alla MGI.
L’organizzazione in Veneto dei 3395 Medici di Base nel 2011 era tale per cui il 63 % di loro lavorava come: medico solo (18 %), associazioni (33 %), rete (12 %); mentre il 37 % era impiegato in forme organizzative complesse, come medicina di gruppo (29 %) o in UTAP (8 %).
La MEDICINA DI GRUPPO, che furono previste dagli ACN di almeno 25 anni fa, e che sorsero per volontà spontanea dei medici,  prevede che vi lavorino 3 o più medici, in un’unica sede, con supporti tecnologici, strumentali e informatici comuni; con un’infermiera e una segretaria in comune. Per assistere 3600 o più Pazienti è necessaria un’infermiera o un’assistente di studio.
La MEDICINA DI GRUPPO INTEGRATA (che può essere l’evoluzione di gruppi preesistenti), prevede l’apertura di ambulatori medici, con personale infermieristico e amministrativo, per le ore diurne (dalle 20 alle 8 c’è la Guardia Medica), su tutto il territorio: si trova il proprio medico o comunque il sostituto, in un’ apposita struttura attrezzata  che vede impegnati altri professionisti a garanzia di un’assistenza medica con ampi orari di accesso. Il Paziente è comunque seguito dal proprio medico: nelle urgenze (intendendo le urgenze differibili, mentre per le urgenze più gravi occorre comunque rivolgersi al PS) e nelle mansioni burocratiche impellenti si può fare riferimento ad altri medici del gruppo, che comunque dispongono dei dati condivisi in archivio.
La medicina integrata in prospettiva sarà l’unica forma organizzativa prevista, è strutturata dall’ASL, o, comunque possiede una forte componente organizzativa da parte delle aziende sanitarie. Essa costituirà un punto di riferimento fondamentale per il Cittadino – Paziente per:
-          le visite mediche (vedi sopra)
-          le prenotazioni (integrazione con il Distretto per il CUP (centro Unico Prenotazioni)
-          integrazione con assistenza sociale
-          integrazione con specialistica strumentale e ambulatoriale
-          medicazioni, rimozione di suture
-          piccola chirurgia
-          medicina di iniziativa (ad esempio la cronicità, attraverso la raccolta dei dati clinici definiti per il loro controllo )
-          ambulatorio infermieristico
-          prelievi
Gli ambulatori di medicina di gruppo integrata sono utili a migliorare il livello e la qualità dell’assistenza sanitaria: lavorare in gruppo arricchisce i professionisti, e tutto lo staff impegnato negli ambulatori; la capillarità della presenza del medico nel territorio è un valore aggiunto della medicina generale. L’utilità per la popolazione è rappresentata nell’avere un unico centro di riferimento per le prestazioni di urgenza differibile, per le prestazioni infermieristiche, per alcune prestazioni specialistiche programmate.  Si può affermare che con un maggior livello organizzativo della medicina di base si vada verso una prevedibile riduzione dell’afflusso in PS dei Codici Bianchi, che significa un indubbio vantaggio sul Pronto Soccorso (vantaggio collaterale, anche se non è certamente la risoluzione definitiva al problema dell’appropriatezza degli accessi in PS), e pure su alcuni Ambulatori Ospedalieri, che verrebbero sgravati da una certa mole di lavoro. Un altro requisito fondamentale per la buona riuscita della Medicina di Gruppo è la fiducia fra Pazienti e operatori, medici ed infermieri. A tale proposito riteniamo di indubbio valore la rivalutazione della figura dell’Infermiere Professionale.
Allo stato attuale mancano ancora delle norme regionali certe: il CONTRATTO D’ESERCIZIO, un compendio delle regole attuative, ancora non è definito, essendo in discussione politica e tra le organizzazioni sindacali mediche. Tra queste alcune sono a favore, e altre meno, pertanto il percorso non è sempre agevole.

Una questione particolare riguarda il personale amministrativo: potrebbe essere sostituito da un Call Center, la questione è dibattuta e non ancora definita.
La nostra ASL 3.
Lo stato di salute  è buono, sia dal punto di vista finanziario, che come quantità e qualità delle prestazioni (parere del DG).
Di seguito qualche dato, per meglio comprendere la realtà in cui operiamo.
(dati della conferenza dei Servizi)
·         28 comuni
·         180.000 abitanti (8 % stranieri)
·         117 medici di medicina generale (11 medici singoli, 2 associazioni, 12 medicine di gruppo, 9 gruppi in  rete, nessuna UTAP)
·         2 strutture, Bassano e Asiago
·         Circa 15.000 ricoveri nel 2014)
·         Una degenza media di 8,3 giorni, in lieve calo rispetto agli anni precedenti, grazie al potenziamento dei servizi territoriali, a dimostrare che per ridurre il tempo medio dei ricoveri occorre lavorare sempre più sul territorio
·         Stabili sono le prestazioni di specialistica ambulatoriale
·         15 % dei pazienti provengono da fuori ASL
·         29 % dei pazienti vanno in altre ASL (erano il 37 % nel 2013, un miglioramento)
·         Tempi d’attesa, valgono le priorità:
-          Le priorità entro 10 giorni sono rispettate al 94 % dei casi (lo standard regionale fissa il dato al 90 %)
-          A 30 e 60 giorni: rispettiamo i tempi nel 81 % dei casi, e la regione vorrebbe il 90 %)
-          A 180 giorni: rispettiamo i tempi al 86 %, lo standard è 100 %. In pratica andiamo bene nei casi più gravi, nell’urgenza a rapida e rapidissima risposta, occorre lavorare sulle indicazioni con tempo d’attesa più lungo.
La cronicità impegna il 70 % della spesa annuale (farmaci, assistenza, residenzialità). La residenzialità extraospedaliera (RSA, Case di Riposo, Ospedali di Comunità, ecc), comprende 1400 posti letto.
I Posti letto ospedalieri (Bassano e Asiago), ammontano a circa 500.
Vi sono 12 Medicine di gruppo, mentre la Medicina di Gruppo integrata è agli albori, e al momento attuale è attiva solo in un Comune. C’è un protocollo d’intesa con i medici dell’Altopiano per un’altra sede.

Il Partito Democratico crede convintamente nel progetto della Medicina di Gruppo Integrata, perché la ritiene vantaggiosa per i Pazienti e per l’intero sistema sanitario. Si  ritiene necessario stimolare fortemente l’avvio degli Ambulatori di Medicina di Gruppo Integrata, anche nella nostra ASL: con la consapevolezza che la buona riuscita di tutto ciò prevede la sinergia di vari attori: la Regione, L’Azienda Sanitaria, I Medici di Base, i Comuni con la Conferenza dei Sindaci. Tutti devono concorrere, ciascuno per la loro competenza, a realizzare, nei tempi stabiliti, quanto è necessario per realizzare il progetto. Premessa indispensabile: la ferrea volontà politica di perseguire l’obiettivo.
Gennaio 2015                             
Giovanni Reginato
(segretario del PD di Bassano)

(un ringraziamento particolare al Dr Gianpietro Piazza, Presidente Regionale del SMI – Sindacato Medici Italiani, per il valido aiuto nella compilazione di queste note)