martedì 23 aprile 2013

ADESSO SI CAMBIA

Scrivo questo post a titolo personale ma penso di interpretare anche il sentimento dei miei amici e compagni del circolo di Tezze. La settimana appena trascorsa è stata terribile per noi che amiamo e sosteniamo il PD fino dalla sua nascita. Una settimana culminata con l'inspiegabile e scandaloso impallinamento della candidatura di Romano Prodi da parte di 101 franchi tiratori del nostro partito. Il fondatore e padre nobile del PD, il due volte presidente del consiglio, presidente della Commissione europea, stimato in tutte le cancellerie europee e mondiali messo alla berlina ed umiliato da una cospicua frangia di doppiogiochisti che la mattina stessa lo avevano acclamato. Ne usciamo rovinosamente sconfitti da questo passaggio della crisi, incapaci sia di dar vita ad un governo che eleggere un presidente della Repubblica. Berlusconi che sembrava all'angolo è più forte che mai grazie alle nostre titubanze, Grillo pesca a man basse dal nostro bacino elettorale con il suo facile messaggio del "tutti a casa". Nel partito sono deflagrate in un colpo solo vecchie rivalse e contraddizioni. E la base appare sconsolata e delusa. Adesso diciamo basta. Si cambia o si muore. Noi che siamo entrati nel PD fin dalla sua nascita, noi che non siamo post nè ex di niente ma nativi del partito in quanto novità e innovazione pretendiamo una svolta a tutti i livelli. Che una nuova classe dirigente prenda le redini del PD, senza paura e timori. Diciamo basta alla vecchia contrapposizione DS-Margherita, alle correnti e ai capi correnti. Diciamo no ad una scissione a sinistra destinata all'irrilevanza politica, diciamo si ad una discussione interna franca ma poi decisioni a maggioranza, diciamo si alla sfida a Grillo sui temi dei costi della politica e della rete, diciamo si ad un partito chiaro e limpido nei messaggi e nella linea politica. Per quanto riguarda la soluzione della crisi e dello stallo politico credo che a questo punto il PD e i suoi tanti parlamentari debbano chiedersi se sia più importante con chi si fanno le riforme in Parlamento o per chi si fanno. Il nostro Paese è stremato dalla crisi e disgustato dalla politica. Cogliamo l'occasione senza timori della piazza e perfino dei nostri militanti di provare a fare quelle 2-3 riforme che tutti attendono con chi ci sta, fosse anche il centrodestra e si spera il M5S. Riforme che diano ossigeno a imprese e famiglie, riforma istituzionale ed elettorale. Poi magari con nuovi protagonisti e con un partito rifondato si torni al voto e si chieda ai cittadini una maggioranza per governare.

Luca Mocellin