lunedì 6 febbraio 2012

IL Pd non è Lusi.

In questi giorni si colgono varie battute e insinuzioni più o meno velate accostare l'ex tesoriere della Margherita,Lusi, al PD cercando di gettare discredito sul partito e i suoi bilanci. Il fatto di come il furfantello abbia fatto sparire milioni di euro sarebbe da chiedere ai revisori dei conti che probabilmente o sono collusi o sono incompetenti. La magistratura farà le sue indagini e se si troveranno compiacenze dovranno essere punite. Dal punto di vista politico però vanno fatte alcune riflessioni. I costi delle campagne elettorali sono diventati esorbitanti e servirebbero dei limiti. I rimborsi elettorali, certamente difficili da metabolizzare per il cittadino sono sicuramente preferibili ai finanziamenti privati faraonici in stile americano. I costi della politica sono troppo alti e vanno tagliati. Detto questo a chi tende a mettere tutto nel calderone va ricordanto però che: il PD ha espulso immediatamente Lusi dal partito senza aspettare il processo, il bilancio dal 2008  viene certificato da una agenzia internazionale, il partito si è dato un codice etico che impedisce l'accesso alle liste elettorali a chi non è in regola con la legge, il PD in parlamento non ha mai votato contro ad autorizzazioni a procedere, tantomento ha votato leggi ad personam per coprire reati o fermare le indagini. E soprattutto per ogni Lusi ci sono centinaia di migliaia di iscritti, militanti, amministratori che fanno politica onesta mettendoci tempo magari sottratto a famiglia ed affetti ed anche soldi propri. La politica deve diventare più trasparente e sobria ma l'antipolitica va combattuta perchè apre ai peggio populismi.

1 commento:

  1. Aggiungerei alle norme a difesa del Partito, la pubblicazione dei redditi del personale che fa politica in tutte le istituzione elettive erappresentative.

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