martedì 22 maggio 2012

1992-2012 RIFLESSIONI

In questi giorni si ricorda il ventennale dalle stragi del 1992 quando due eroi di Stato, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino furono barbaramente assassinati dalla mafia con due attentati eclatanti per la violenza e la potenza esplosiva messa in campo. Ed in questi giorni la tragica esplosione di Brindisi che ha strappato Melissa all’abbraccio dei suoi genitori ci ha fatto rivivere quelle ore di angoscia e sgomento. Erano anni terribili quelli, con la mafia che sfidava a viso aperto lo Stato, la crisi economica con la svalutazione della lira e i partiti travolti dagli scandali della corruzione. Vent’anni sono passati ma l’Italia di oggi non sembra molto diversa da allora. La criminalità organizzata ha abbandonato si la lupara ma  si è infilata nei consigli di amministrazione del Nord ( solo qualche leghista falso-ingenuo continua a negarlo) e continua a tessere le sue tele di malaffare condizionando gli appalti e le attività produttive, arricchendosi con i rifiuti, la droga, l’immigrazione clandestina.  La nuova crisi economica è addirittura peggiore di quella di vent’anni fa. La debolezza politica dell’Europa, la disoccupazione galoppante, i costi energetici in aumento rendono più che mai drammatico l’oggi e incerto il domani. Ed il sistema politico della cosiddetta seconda repubblica sta vivendo una crisi di credibilità che sembra simile a quello del ’92 quando tanti partiti furono spazzati via dalla inchieste. Astensionismo in aumento, antipolitica dilagante e populismi più o meno grandi che se ne nutrono. La politica ha forse l’ultima chance per non ammainare bandiera bianca, deve rinnovarsi nel segno dell’etica vera, della sobrietà, della concretezza, del mettersi a servizio. E l’invito va soprattutto al nostro partito che nel terremoto politico odierno è rimasto forse l’unico punto fermo, purché si faccia carico di ricostruire un paese che persi vent’anni di tempo, diventi finalmente “normale”.

Luca Mocellin

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