martedì 29 settembre 2015

Comunicato

Lunedi sera in consiglio comunale a Tezze sul Brenta la maggioranza leghista ha presentato e votato l’ennesima mozione spot sul tema profughi, strumentale e demagogica. Un attacco al governo italiano sulla gestione dell’emergenza sbarchi che stride con la realtà che ci vede invece finalmente protagonisti nella nuova politica europea della condivisione dell’accoglienza dopo un lungo periodo nel quale l’Italia ha svolto in solitudine un immane sforzo umanitario.  Una mozione che sintetizza quello che da mesi il sindaco Valerio Lago predica e promuove ossia chiusura, indisponibilità, rifiuto. Una mozione che contiene anche un’aberrante volontà di costituire il Comune parte civile nel caso di  “…microcriminalità, malattie, violenza..” connesse alla presenza di eventuali profughi legittimando cosi l’idea che esiste una correlazione diretta tra le due cose. La presentazione di questa mozione avviene guarda caso a ridosso dell’arrivo nel territorio comunale di una coppia di nigeriani, cristiani, fuggiti da fame e persecuzioni , lei incinta di 7 mesi, ospiti in un appartamento di privati tramite una cooperativa di Marostica. Come si può leggere da un articolo apparso su un quotidiano locale l’episodio ha scatenato le ire del primo cittadino che dopo il ripetuto invio di tecnici comunali ad ispezionare le abitazioni anche dei proprietari ha minacciato come si legge nell’articolo “…di mandare 50 persone a protestare davanti casa…farò di tutto per mandarli via..”. Riteniamo che certi comportamenti siano incompatibili con il ruolo istituzionale di un sindaco che al netto delle diverse posizioni sul tema immigrazione non può gettare benzina sul fuoco dello scontro sociale, tanto più che siamo di fronte ad una futura mamma che ha attraversato l’inferno per fuggire dal terrore e dalla miseria e che si trova a Tezze autorizzata dal Prefetto. Episodi di intolleranza come quelli successi a Recoaro con l’incendio doloso non devono ripetersi . L’emergenza profughi è diventata ormai strutturale ed è venuto il momento che ognuno si tolga la propria maglietta di ultras e collabori per una soluzione che coniughi solidarietà, rigore e trasparenza consci che il fenomeno è destinato a durare anni. Sull’episodio sopracitato e sul comportamento censurabile del primo cittadino di Tezze sul Brenta chiederemo si dia seguito ad una interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno.

Luca Mocellin

Segretario PD Tezze sul Brenta.


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