mercoledì 16 marzo 2011

17 Marzo 2011 Festa dell'Italia Unita

"Nel 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia desidero ricordare i giovani patrioti che per questo obiettivo hanno impegnato la propria vita, fino all’estremo sacrificio. I patrioti dell’Ottocento hanno avuto un sogno e hanno saputo realizzarlo, liberando il paese dal controllo straniero, unificandolo e, pur tra contraddizioni, consentendone il progresso sociale e civile.
I patrioti del Novecento lo hanno liberato dall’invasore e dal fascismo, lasciandoci nella Costituzione i principi inalienabili di libertà, giustizia e uguaglianza tra i cittadini a fondamento della Repubblica.
Questi stessi principi rappresentano ancora oggi il nostro orientamento di fondo, lì c’è il nostro presente e il nostro futuro di cittadini italiani ed europei. Anche la sfida federalista è già scritta dentro la Carta ed avrà senso se, tenendo ferme le vocazioni simboliche e le tradizioni comunitarie dei territori, riuscirà a portare il livello locale in una dimensione nazionale e globale. Non avrà alcun senso se si limitasse ad essere un semplice ripiegamento identitario.
Per tutte queste ragioni il Partito democratico vuole essere il partito della nazione non alludendo con questo ad un’intenzione difensiva o retorica, ma ad un impegno a riprogettare in condizioni nuove una confermata l’unità dell’Italia. E’ tempo infatti di tener fermi i principi e di abbassare gli steccati. E’ tempo di esporre le bandiere italiane e di ricordare che la parola patriota è sempre stata legata agli innovatiori, ai riformatori, mai ai conservatori.
Il Partito democratico dovrà dunque essere un partito di patrioti, di autonomisti veri e di riformatori. La nostra buona ragione si chiama Italia. Certo un'Italia diversa da quella che vediamo, ma che può e deve riprendere la sua strada. Una strada che non guardi con diffidenza all’Europa e al mondo ma che, al contrario, è consapevole che soltanto in questa dimensione potrà valorizzare capacità e talenti nazionali".

Pierluigi Bersani

1 commento:

  1. Come abbiamo amaramente visto, di bandiere italiane esposte nell'occasione del 150° dell'unità d'Italia in questo territorio ce n'eramo troppo poche. L'unica considerazione spontanea da fare, che lega e chi la sostiene, hanno in mente una società "tribale". Viva l'Italia.

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